Dove si trova la Roccia dell’Orso. Dal centro abitato di Palau prendere la via Capo d’Orso e procedere per 4,3 chilometri sino ad incontrare un bar. Lasciare il bar sulla destra proseguire per circa 100 metri su uno sterrato. Arrivati quasi alla fine della strada bianca volgere a sinistra passando attraverso un cancello di legno e seguire il sentiero, ricordandosi che la roccia che rappresenta l’orso è situata sulla sommità del rialzo granitico. Si consiglia, una volta arrivati sulla torretta d’avvistamento, di proseguire sulle rocce a sinistra per vedere l’immagine vera del plantigrado.
La Roccia dell’Orso, o come è chiamata geograficamente ‘Capo d’Orso’, è stata modellata in tali sembianze dai venti che, per milioni e milioni d’anni, hanno asportato dalla roccia tutte le parti più fragili lasciando una struttura che, vista da una certa angolazione, rassomiglia in modo straordinario alla sagoma di un plantigrade.
La roccia era conosciutissima già dall’antichità e rappresentava un punto base per tutti i naviganti che si avventuravano nei mari delle coste galluresi e delle Bocche di Bonifacio. Tolomeo ne dette le coordinate geografiche e ne riferì il nome con cui era allora noto: ‘Promontorium Arcti’, ossia ‘Promontorio dell’Orso’.
Secondo lo scrittore Victor Berard, Capo d’Orso è l’unica località del Mediterraneo che possa essere identificata con la terra dei Lestrigoni, quella terra cioè, in cui Omero colloca lo sbarco del navigante Ulisse alla ricerca del cibo e l’acqua per l’equipaggio e dove lo stesso condottiero greco conobbe una grave sconfitta. L’episodio è descritto nel libro X dell’Odissea, e narra che Ulisse sbarcò per approvvigionare le sue tre navi in una fonte detta ‘Artacia’ (ossia ‘dell’Orso’) e mentre attingeva l’acqua vide alzarsi in lontananza, fra i monti, un filo di fumo, presagio di presenza di genti indigene.
Avvicinatosi a quel luogo incontrò una fanciulla di statura notevole alla quale cercò di rivolgere parola per comunicare, ma questa impaurita, prese a gridare per richiamare l’attenzione degli uomini. Costoro, di statura gigantesca, erano guidati da Antifate, re dei Lestrigoni. Erano un popolo d’antropofagi (cannibali) e fecero banchetto degli uomini d’Ulisse che riuscirono a catturare e con la loro grande forza fisica distrussero ben due delle navi gettandovi sopra dei macigni, perciò lo stesso Ulisse fu costretto a ritirarsi precipitosamente con l’unica imbarcazione rimastagli.
Credits: http://www.palauturismo.com/da-vedere/la-roccia-dellorso/